Porto Cesareo è una rinomata località marittima, una delle più note del Salento per via del suo mare cristallino, delle bellissime spiagge e della vegetazione meravigliosa che incornicia i lidi. Tutto il paesaggio di Porto Cesareo e delle località marine annesse al suo territorio, come Punta Prosciutto, si trovano a pochi passi dagli olivi secolari che circondano le masserie e le torri difensive dell'entroterra.
Di recente, a rendere questa meta turistica una delle più curiose della penisola salentina, vi è anche un’attrazione che ha catalizzato l’attenzione di studiosi e curiosi: si tratta della 'strada sotto il mare'.
Un patrimonio storico e culturale posto a pelo d'acqua
Sotto quello stesso mare che nel gennaio di quest'anno è stato abbracciato da uno spesso manto di neve, si svela agli occhi un'altra magia: un tracciato subacqueo che sembra ricordare l'antica Atlantide.
Il litorale ionico, con la sua sabbia bianca e finissima, è stato spesso scontro di sanguinose battaglie tra salentini e popoli dell'Est, come dichiarano i numerosi relitti che ne popolano il fondale. Ma la vita della penisola è stata alimentata soprattutto dai frequenti scambi commerciali con l'Oriente, le cui testimonianze si ritrovano, ad esempio, nelle sette colonne romane rinvenute presso Torre Chianca e nei manufatti d'epoca egizia che hanno reso famoso Scalo di Fumo.
A ben osservarla dall'alto, la 'strada sotto il mare' di Porto Cesareo è, infatti, troppo precisa ed ordinata per non essere stata creata dall'uomo. Il che spiegherebbe la leggenda popolare della 'stradina di sale', che secondo i pescatori della zona veniva utilizzata per trasportare la preziosa merce naturale dalla penisola della Strea all'Isola dei Conigli. La lingua di terra, oggi parte dell'area marina protetta di Porto Cesareo, era infatti un porto. Lo confermano i numerosi cocci di materiali, frammenti di vasellame e marmi che sono stati ritrovati negli anni sulla sua superficie.
Una magia da vivere tutto l'anno
Eppure queste pietre ben ordinate in fila, visibili chiaramente anche dalla spiaggia antistante, sono ciò che gli esperti chiamano 'beach rock'. Una conformazione geologica caratterizzata da piattaforme di calcare spaccate in più punti che, una volta sommerse dall'acqua, assumono l'aspetto di misteriose strade sottomarine.
Disposte in zone a bassa intensità sismica, questi antichi solchi sono il risultato della continua erosione provocata dal moto naturale delle acque. Veri e propri sconvolgimenti marittimi, che hanno fatto più volte riaffiorare e affondare intere parti della crosta terrestre. A romperla in più tratti, trasformandola in blocchi regolari, ci ha pensato il peso dell'acqua, dando vita ad un cammino naturale che è possibile toccare con le pinne. Le possibilità di appiedarsi e riprendere fiato sono infatti molteplici, merito delle grandi rocce lisce e salde che ne costituiscono il percorso segnalato.
Ecco perché gli sportivi più intrepidi sfruttano questa curiosa 'spiaggia fossile' come corsia preferenziale per avventurarsi oltre la costa e raggiungere a nuoto l'Isola dei Conigli. A ripagare dello sforzo, c'è la spettacolare vegetazione dell'isolotto; merito di una massiva opera di rimboschimento atta a salvaguardare la biodiversità locale. Tutt'attorno si allunga l'acqua limpida e ricchissima dello Ionio, preludio ad uno dei più caratteristici siti d'immersioni della penisola salentina.
Fonte Immagine: www.leccesette.it