La Festa di San Giuseppe è una delle ricorrenze più sentite in tutto il Salento, festeggiata mediante un antico rituale soprattutto in alcuni comuni, quali: Giurdignano, Uggiano La Chiesa e la sua frazione Casamassella, Cocumola, Minervino di Lecce, Giuggianello e San Cassiano.
Se vi capita di trascorrere il 19 marzo in questi paesi, rimarrete certamente stupiti dalla dovizia che gli abitanti ripongono nell’organizzare le note “Tavole San Giuseppe”, dedicate al Santo per chiedere protezione o semplicemente per devozione.
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Il rito religioso e la tradizione
L’usanza cerimoniale pone le sue radici nel Medioevo, quando la ricorrenza aveva anche dei risvolti sociali, visto che era un’occasione per i poveri del paese di accedere ad un banchetto offerto dai signori feudali.
In questi paesi del Salento, il rito prevede che venga imbandita una tavola lunga circa 40 metri, intorno alla quale siede la Sacra Famiglia insieme a dieci Santi, tra cui ad esempio, Sant’Anna, San Filippo e Sant’Agnese, interpretati da alcuni devoti.
Ci possono essere delle varianti, purché il numero dei commensali sia sempre dispari. San Giuseppe siede a capotavola e scandisce il susseguirsi delle portate, così come l’inizio e la fine del pasto, attraverso l’uso di un bastone che viene battuto per terra. Durante tutta la cerimonia sono recitate le preghiere.
I cibi delle tavolate
Sono nove le pietanze che fanno parte della tradizionale Tavolata, e che hanno un particolare significato: la pasta con ceci (in dialetto “la massa” o “vermiceddhri” o ancora “ciciri e tria”) che rappresenta i colori del narciso; i lampagioni (sono dei cipollotti) sott’olio o sott’aceto, simbolo del passaggio dall’inverno alla bella stagione; il pesce fritto che ricorda Gesù; il cavolfiore che simboleggia il bastone fiorito di San Giuseppe; le ‘ncartiddate (dolci salentini tipici ricoperti di miele) simbolo delle fasce di Gesù Bambino ed infine lo stoccafisso che, secondo l’antica cultura contadina, è il cibo delle grandi occasioni.
Ancora oggi in questi paesi la Festa di San Giuseppe è un’occasione per svolgere attività collettive: la preparazione dei cibi, tutti di produzione artigianale e l’allestimento delle tavole e delle sale sono un momento condiviso da giovani e anziani, che danno vita ad un’intrisa atmosfera di magia, cultura e tradizione, tangibile dai visitatori il 18 e il 19 marzo, giorno della vigilia e della festa.